Sui colli vicino a Rimini esiste una vecchissima trattoria gestita
da un tipo veramente particolare, ex pescatore convertitosi nella
ristorazione, si mangiava a partire delle
9 di sera, prima si
beveva l'aperitivo che era offerto dalla casa, al momento di
passare a
tavola controllava sulla strada se non vi erano altri
veicoli in arrivò, la strada terminava alla sua trattoria, poi
prendeva il fucile e sparava vari colpi per aria, c'era da mangiare
a volontà, per tutti lo stesso menù dall'antipasto al dessert.
Poi arrivava (ciò che lo si può dire) la dolorosa.
Vari piatti non mangiammo perchè non erano assolutamente kasher, ma
ciò che non scordo erano le
lasagne fredde del selvaggio.
Non saprei dirvi la
sfoglia di cosa era fatta, aveva un colore rosa
col sapore di mirtilli ed il profumo di
rose.
Certe volte penso che avrebbe potuto fare la sfoglia con le
violette, vista la sommiglianza (dopo cottura), ma per il colore rosa
non saprei.
Non volle assolutamente darmi la ricetta della sfoglia.
Pertanto vi darò la ricetta del contenuto delle lasagne e vi
suggerisco la
sfoglia ai petali di rose.
Malgrado l'allergia al
melone riuscii ad assaporare la metà poi la
natura ebbe la ragione, stetti male causa del melone.
Preparazione :
Passare separatamente il melone, la papaia e l'avocado col
passaverdure, condire col
sale e mescolare (sempre separatamente)
con la gelatina, dividere il pepe verde.
Penso che nella gelatina c'era un liquore tipo Grappa o
Vermut.
Alternare le sfoglie con la gelatina di ogni frutto e mettere in
frigo.
Per una buona riuscita dopo ogni strato far raffreddare in frigo in
modo che la gelatina si sia addensata.