Ricetta originale datata dell'epoca della Rinascita.
La storia del chiodo di garofano è abbastanza oscura,
Plinio parla
di un caryophillum è incerto se si trattasse dell'attuale chiodo
di garofano, i Malesi ed i Cinesi loro stessi ne vendevano
trattandosi già (per loro) di un alimento misterioso.
In un versetto della Divina Commedia di
Dante Allighieri,
(Canto XXIX, versetto
124-
129), l'attribuzione della spezia è
attribuita ad un certo Niccolò.
Oltre l'altro lebbroso, che m'intese,
rispuose al detto mio :-
Tràmene Stricca
che seppe far la temperate spese,
e Niccolò che la costuma ricca
del garofano prima discoperse
nell'orto dove tal seme s'appicca;
Quanto alla conoscenza dello
zafferano si risale già verso l'anno
2300 prima di Cristo.
A Cnossos in Creta (-
1700-
1600 anni) figurava una fresca nel
palazzo di Minos raffigurante la pianta dello zafferano.
Poi nel
Cantico dei Cantici si menziona lo zafferano dal nome
Ebraico Karkom, nell'
Illiade è il
Krokos e al
V° secolo ante Cristo
la pianta figura sui documenti del Cachemire.
Si suppone che lo zafferano sia arrivato in Europa o dalle crociate
o dai Romani.
Preparazione :
Bsglassare le galline precedentemente tagliate in
16 pezzi con del
brodo, aggiungere i peperoncini, i chiodi di garofano e lo zafferano.
Far soffriggere le cipolle e aggiungere appena bolle.
Non andrebbe condito col
sale, le
spezie ed il brodo dovrebbe bastare.